NURI BILGE CEYLAN, LONTANO

Uzak – Turchia, 2002

Locandina del film

Film dalla splendida e potente sintassi visiva. Il modo di articolare i segni nelle immagini, armonicamente, in un intrico di rimandi spaziali e linguistici… è da tanto che non vedevo un film così.
Forse la qualità fotografica delle immagini, alla lunga, si fa un poco ridondante ma finalmente sono le immagini e i corpi a parlare e le parole cedono giustamente il passo -assumendo così, tra l’altro, un valore tutto speciale-. La spazialità e la strutturalità delle immagini fanno da contrasto all’essenzialità dei dialoghi e della musica che è sempre molto discreta ed efficacissima in questa sua discrezione. Un esempio è il wind chime, meraviglioso del terrazzo costituisce proprio la soglia tra suono e rumore, anche e soprattutto metaforicamente (la soglia tra esprit de geometrie ed esprit de finesse, per dirla con Pascal, tra simmetria e “caos”).
Anche qui, nell’ambito della colonna sonora, cioè, sono i rumori a contare e a segnare significativamente l’immagine e la narrazione.

Roberto Nespola